venerdì 11 gennaio 2008

Emergenza spazzatura, nuovi poteri a De Gennaro

Il supercommissario Gianni De Gennaro ha nuovi poteri. Per fronteggiare l’emergenza rifiuti in Campania potrà usare l’Esercito a protezione delle discariche e potrà aprire tutti i siti utili a superare la situazione attuale. Pianura compresa se necessario. Potrà anche andare in deroga alle normative ambientali, in casi estremi. Il governo s’è svegliato o così sembra: De Gennaro ha assistito ieri alla firma del provvedimento speciale da parte del premier Romano Prodi. È l’ultimo atto per risolvere il problema, per questo al commissario sono state concesse possibilità che, almeno all’apparenza, non erano mai state concesse.
Una scelta che non piace né a Rifondazione, che lo dice chiaramente con i capogruppo di Camera e Senato Migliore e Russo Spena - «l’uso dei militari deve essere rivolto esclusivamente al trasporto dei rifiuti, qualsiasi altro impiego sarebbe un errore clamoroso» - né ai Verdi, Pecoraro Scanio in testa, che invece scelgono il silenzio. E nonostante le rassicurazioni dello stesso presidente del Consiglio da Malta, secondo cui l’utilizzo dell’esercito è «solo in funzione logistica e non di ordine pubblico», c’è da scommettere che la polemica politica monterà di nuovo appena il commissario prenderà, già lunedì, le prime decisioni operative. Scelte che De Gennaro ha probabilmente illustrato a Prodi nella riunione di due ore a palazzo Chigi. «L’incontro è stato buono - ha detto il sottosegretario Enrico Letta - si sta lavorando con il passo giusto e penso che la realizzazione di tutto quello che abbiamo deciso avverrà nel più breve tempo possibile».
Per 120 giorni, De Gennaro potrà «richiedere l’uso delle Forze armate» non solo per «la raccolta e il trasporto» della immondizia ma anche e soprattutto per «l’approntamento e la protezione dei cantieri e dei siti» che dovranno necessariamente essere aperti in Campania. Per assicurare «piena effettività agli interventi» inoltre, prefetti, questori e autorità competenti dovranno dare «piena attuazione» alle decisioni del commissario, anche assistendolo con «la forza pubblica». Un modo per dire che non sarà più consentito a cittadini e teppisti bloccare con le loro proteste le scelte del governo. Ma non solo: potrà essere avviato l’iter per la «realizzazione e la gestione di due impianti di termodistruzione o gassificazione» a Santa Maria la Fossa e in provincia di Salerno - che andranno ad aggiungersi a quello di Acerra - «nonché di impianti di compostaggio».
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