lunedì 14 gennaio 2008

Pato a San Siro inizia bene

Una maturità incredibile e una tecnica eccellente. Pato ha conquistato San Siro e, chiaramente, Ancelotti ne tesse le lodi: «È un ragazzo maturo per l'età che ha, freddo e spensierato. Star fermo sei mesi gli ha pesato un po’, ma era tranquillo. Quando ho debuttato io tanto freddo non ero. Era la prima di campionato con il Milan, mi ricordo tanta preoccupazione. In Pato non ho riscontrato tutto questo. È come andare a scuola, se sei preparato non ti agiti. Lui ha grande qualità e sapeva quello che poteva fare. Io ne avevo un po’ meno di lui...».

QUALITÀ, VELOCITÀ, COORDINAZIONE - «Io in questi mesi gli ho dato solo la sicurezza che avrebbe giocato – ha continuato il tecnico a Radio Anch’io Sport - Ha aspettato con pazienza, si è allenato nella maniera giusta, ha cercato di conoscere la squadra. Prima della partita non gli ho detto niente. Non aveva bisogno di sollecitazioni. Ha dimostrato grandi qualità, grande velocità e coordinazione, velocità nel preparare il tiro. Questo è Pato».

RONALDO MI HA SORPRESO – Ma Ancelotti sa che dietro al papero c’è il più grande giocatore del mondo e al suo fianco gioca il fenomeno Ronaldo: «Penso che Pato abbia trovato la sponda giusta in Ronaldo, non l'opposto. La prestazione di Ronie è stata la più sorprendente, viene da un lunga inattività e ieri ha dimostrato la classe che gli è naturale. Ha gestito molto bene anche la prestazione di Pato, rappresenta un esempio da imitare per lui. A livello fisico non è nemmeno al 50 per 100, ma ha una classe talmente immensa che riesce a sopperire a questa deficienza».

RONALDINHO? NON ARRIVERÀ – Ancelotti coglie l’occasione per chiudere all’arrivo del talento del Barcellona a Milano: «Non arriverà, la società ha deciso di investire su questo ragazzo di grandissime prospettive, e inoltre ci auguriamo di recuperare appieno Ronaldo».

GILARDINO GIOCHERÀ DI MENO, INZAGHI SOLO LE FINALI – Strano destino per il Milan: costretto per mesi a giocare con una punta per i problemi di Ronaldo, gli acciacchi di Inzaghi e la minore età di Pato, ora si ritrova tutti gli attaccanti abili e arruolati. Al tecnico va bene così, davanti c’è un periodo di fuoco in cui i rossoneri saranno in campo ogni tre giorni, ma a questo punto con il trio delle meraviglie e un certo Filippo Inzaghi alle spalle si rischia di accantonare come quinta punta un certo Gilardino: Ancelotti non lo dice ma tra le righe sembra chiaro che Gila, a condizioni fisiche uguali per tutti, sia l’ultima pedina: «Gilardino giocherà qualche partita in meno, non possiamo pensare che Ronaldo possa giocare tutte le partite. Gila è molto giovane, ha dalla sua l'età, la freschezza e sarà sicuramente importante». Su Inzaghi la battuta: «Inzaghi in questo momento è un po’ fiaccato. Ma abbiamo fatto un accordo: lo facciamo giocare solo nelle finali».

SQUADRA VECCHIA? SERVE ESPERIENZA PER VINCERE - «La base della squadra ha l'età giusta. L'ossatura ha circa 28 anni in media, è ideale per esperienza. Poi piano inseriamo questi giovani, ad esempio Gorcouff che sta crescendo molto bene. Certo, il prossimo anno smetteranno giocatori importanti e qualche innesto sarà inevitabile. Ma l'ossatura resta affidabile. Maldini ha preso la sua decisione, deve essere rispettata. Sta facendo molto bene anche in un ruolo che dal punto di vista fisico gli dà qualche problema, lo fa da capitano. Ha vinto anche l'Intercontinentale, che non aveva mai vinto».

IL TERZO TEMPO – Ancelotti, le piace il terzo tempo? «Credo che debba essere obbligatorio all'inizio. Lo ritengo una cosa utile che stempera gli animi prima delle interviste. Poi deve diventare spontaneo. È solo una questione di abitudine»


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